Mia Photo Fair 2019

MIA Photo Fair 2019

Apr 18, 2019 | Past Fair

Pleasure Garden | Mia Photo Fair 2019

proudly presenting the artists:

Erica Campanella | Philippe Blache | Roger Corona | Giulio di Sturco | Martin Essl | Franco Fontana | Francesca Galliani | René Groebli | Benyamin Reich | Ferdinando Scianna | Beatrice Speranza | Michael von Graffenried
And a selection of vintage prints coming from a private collection


Featuring Gianluca Galtrucco |  “For Your Consideration”

In occasione della nona edizione di Mia Photo Fair, la galleria Podbielski Contemporaryè lieta di presentare Pleasure Garden, un progetto espositivo che sarà consolidato a fine settembre negli spazi della galleria in Via Vincenzo Monti 12 e che vedrà un dialogo, tra artisti emergenti, consolidati e storici.
Il filo conduttore dal quale ha origine questa proposta è la parola latina voluptas: la letizia dell’anima e una dolce emozione del corpo.
Il nudo infatti è stato protagonista nell’arte da tempi immemorabili. Fin dal 1839, con l’avvento della fotografia, è diventato un soggetto imprescindibile: dalle collezioni di cartoline erotiche del 800 al loro utilizzo da parte dei pittori nei loro studi preparatori, dalla scoperta e divulgazione fotografica della psicoanalisi alla caduta dei tabù, infine alla grandiosa lista di maestri che la storia della fotografia ha onorato e valorizzato. Infatti nomi come Nadar, Edward Weston, Man Ray, Edwin Blumenfeld, André Kertesz, Bill Brandt, Carlo Mollino, Lucien Clergue e solo di recente i meravigliosi inediti di Saul Leiter sono stati miei compagni di viaggio e fonte d’ispirazione nel curare questo progetto.

Rifugio magico dove il seme dell’amore penetra nel terreno tramutandosi in un fugace ed effimero amante, Pleasure Gardenè un giardino abitato da corpi dal sapore carnale, ingannati dalla bellezza muta del tempo. Questo universo di immagini diventa luogo di seduzione, di percezione tattile, di odori e sapori, di storie sussurrate e nascoste. È una culla che accoglie piccoli scenari di intima fragilità e attimi d’abbandono, dove il corpo si offre nella sua totale naturalezza e svela la sua profondità e il suo carico di ricordi.

Pleasure Gardenvuole indagare la capacità dell’immagine fotografica di generare associazioni e corrispondenze tra registri sensoriali differenti, in questo caso tra la vista e il tatto. Se l’occhio è l’organo che più di ogni altro manifesta l’attività del soggetto, la sua facoltà di esplorare il mondo, di acquisirne informazioni e di schematizzare apportando ordine nel dominio del visibile, il tatto risveglia la dimensione più originaria della nostra sensibilità.
Prima di poter acquisire un punto di vista determinato sul mondo, infatti, l’intera superficie del nostro organismo partecipa a un orizzonte generale di tangibilità; senza esercitare una precisa iniziativa, è nel toccare che facciamo anzitutto esperienza di noi stessi, che avvertiamo la recettività degli altri corpi e incontriamo la resistenza e l’estraneità delle cose.  A differenza della vista che mantiene i suoi oggetti a distanza, il tatto è quello strumento della percezione materiale grazie a cui giungiamo a una prossimità solidale con i corpi e con le cose, esperendone lo spessore, la grana materiale e l’intimità.
Attraverso un’indagine specifica sul nudo, le opere degli artisti in mostra spingono la fotografia a esplorare quel confine in cui vista e tatto si sposano e si confondono in un plesso inestricabile, in cui l’occhio viene come abitato da un desiderio di palpare e accarezzare le superfici dei corpi.
Se vedere è toccare a distanza, le fotografie in mostra tentano abolire drasticamente quella distanza: l’occhio si fa mano e bocca, esplora la superfice ora levigata ora irregolare della pelle, affonda nelle pieghe della carne, ripercorre l’onda che agita e deforma il corpo in un ritmo di torsioni e rilassamenti, ne avverte gli spasmi improvvisi e le vibrazioni incontrollate.